Mutuo tasso fisso o variabile: quale scegliere nel 2025
Quando si decide di accendere un mutuo per l'acquisto di una casa, una delle scelte più importanti e spesso più difficili riguarda la tipologia di tasso di interesse: fisso o variabile? Questa decisione può avere un impatto significativo sia sulla rata mensile che sul costo totale del mutuo.
Nel contesto economico del 2025, caratterizzato da tassi in evoluzione dopo anni di oscillazioni, scegliere l'opzione più adatta alle proprie esigenze richiede un'analisi approfondita. In questa guida completa, analizzeremo in dettaglio le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni, insieme agli strumenti e alle strategie per fare la scelta più vantaggiosa.
Indice dei contenuti
- Tasso fisso e variabile: differenze fondamentali
- Andamento dei tassi nel 2025: scenario attuale
- Vantaggi e svantaggi del tasso fisso
- Vantaggi e svantaggi del tasso variabile
- Tipologie di mutuo alternative: misto, cap e opzioni
- Simulazioni comparative: costi a confronto
- Quale tasso è adatto al tuo profilo?
- Come confrontare le offerte di mutuo
- Domande frequenti su tassi fissi e variabili
Tasso fisso e variabile: differenze fondamentali
Prima di addentrarci nei dettagli, è fondamentale comprendere le differenze di base tra i due tipi di mutuo, per avere una visione chiara delle opzioni disponibili.
Cos'è il mutuo a tasso fisso?
Il mutuo a tasso fisso è caratterizzato da un tasso d'interesse che viene stabilito al momento della stipula del contratto e rimane invariato per tutto il periodo di ammortamento. Questo significa che la rata mensile rimarrà costante nel tempo, indipendentemente dalle oscillazioni del mercato finanziario.
Il tasso fisso è determinato sulla base dell'IRS (Interest Rate Swap) o Eurirs, un parametro di riferimento che rappresenta il tasso medio al quale le banche si scambiano denaro a medio-lungo termine, al quale viene aggiunto uno spread deciso dalla banca.
Cos'è il mutuo a tasso variabile?
Il mutuo a tasso variabile, invece, prevede un tasso d'interesse che varia nel tempo in base all'andamento di un indice di riferimento, tipicamente l'Euribor (European Interbank Offered Rate), che rappresenta il tasso medio a cui le banche europee si prestano denaro a breve termine. Al valore dell'Euribor viene aggiunto uno spread fisso deciso dalla banca.
Di conseguenza, la rata del mutuo può subire variazioni periodiche (solitamente mensili, trimestrali o semestrali) in aumento o in diminuzione, a seconda dell'andamento dell'Euribor.
Nota: Nel caso dei mutui a tasso variabile, esistono due possibili modalità di variazione: la rata costante con durata variabile (in cui l'importo della rata rimane fisso ma varia la durata del mutuo) e la rata variabile con durata costante (in cui varia l'importo della rata ma la durata resta fissa). La seconda opzione è quella più diffusa nel mercato italiano.
Andamento dei tassi nel 2025: scenario attuale
Per prendere una decisione informata tra tasso fisso e variabile nel 2025, è importante comprendere l'attuale scenario dei tassi di interesse e le possibili evoluzioni future.
Situazione attuale dei tassi
Nel 2025, dopo un periodo di variazioni significative nei tassi di riferimento, assistiamo a uno scenario relativamente stabilizzato, caratterizzato da:
- Euribor a 3 mesi: Ha mostrato una tendenza alla stabilizzazione dopo le fluttuazioni degli anni precedenti
- Eurirs (IRS) a 20-25 anni: Si è assestato su valori che riflettono le aspettative di lungo periodo
- Politiche della BCE: La Banca Centrale Europea ha adottato un approccio più cauto nella gestione dei tassi di riferimento
Andamento dei tassi di riferimento
Al momento della stesura di questa guida (Marzo 2025), i valori di riferimento sono:
- Euribor 3 mesi: 3,05%
- Eurirs a 20 anni: 3,40%
- Eurirs a 25 anni: 3,35%
- Eurirs a 30 anni: 3,30%
Considerando gli spread medi applicati dalle banche, questo si traduce in tassi finiti medi del:
- Tasso finito fisso: 4,50% - 5,00% (a seconda della durata e del profilo di rischio)
- Tasso finito variabile: 3,85% - 4,55% (a seconda della durata e del profilo di rischio)
Previsioni future
Le previsioni per i prossimi anni sono sempre soggette a incertezze, ma gli analisti finanziari concordano su alcuni scenari probabili:
- Breve termine (1-2 anni): Probabile stabilità con leggera tendenza al ribasso dei tassi Euribor
- Medio termine (3-5 anni): Possibile consolidamento su livelli leggermente inferiori agli attuali
- Lungo termine: Maggiore incertezza, con possibilità di risalita moderata in base al ciclo economico
Consiglio dell'esperto
L'attuale differenziale tra i tassi fissi e variabili (spread) è significativo ma non estremo. In generale, quando il differenziale è inferiore a 1 punto percentuale, come nella situazione attuale, il tasso fisso merita un'attenta considerazione per la sicurezza che offre a fronte di un costo aggiuntivo contenuto.
Vantaggi e svantaggi del tasso fisso
Il mutuo a tasso fisso è spesso la scelta preferita da chi cerca la massima prevedibilità nella pianificazione delle proprie finanze. Vediamo nel dettaglio quali sono i pro e i contro di questa opzione nel contesto del 2025.
Vantaggi del tasso fisso
- Certezza della rata: L'importo della rata non cambia per tutta la durata del mutuo, facilitando la pianificazione del budget familiare
- Protezione dai rialzi: Sei totalmente immune da eventuali aumenti dei tassi di interesse
- Semplicità: È più facile da comprendere e gestire, senza necessità di monitorare continuamente l'andamento dei mercati
- Tranquillità psicologica: Elimina l'ansia legata alle possibili variazioni della rata
- Ideale per pianificazione a lungo termine: Perfetto per chi ha un reddito stabile e vuole certezze
Svantaggi del tasso fisso
- Tasso iniziale più alto: Si paga un "premio" (in media 0,5-0,8% nel 2025) per la sicurezza della rata fissa
- Nessun beneficio dai ribassi: Non si ottiene alcun vantaggio in caso di riduzione dei tassi di mercato
- Costi di surroga o estinzione anticipata: Possono essere più onerosi, soprattutto in caso di ribasso dei tassi
- Necessità di rinegoziazione: In caso di forte calo dei tassi, è necessario attivare procedure specifiche (surroga) per beneficiarne
- Penalizzazione potenziale: In alcuni periodi storici, il tasso fisso si è rivelato meno conveniente del variabile
Quando conviene il tasso fisso
Il mutuo a tasso fisso è particolarmente indicato nelle seguenti situazioni:
- Tassi di mercato bassi o in risalita: Quando i tassi sono a livelli storicamente contenuti o in fase di salita
- Lungo periodo di finanziamento: Per mutui con durate lunghe (25-30 anni) dove l'incertezza futura è maggiore
- Budget familiare rigido: Quando non si possono assorbire eventuali aumenti della rata
- Avversione al rischio: Per chi preferisce la certezza anche a costo di pagare un premio
- Differenziale contenuto: Quando lo spread tra fisso e variabile è inferiore a 1 punto percentuale
Esempio pratico: Mutuo a tasso fisso
Un mutuo di €200.000 a 25 anni con tasso fisso del 4,5% comporterebbe:
- Rata mensile: €1.111,22 (costante per tutta la durata)
- Totale interessi pagati: €133.366
- Costo totale del mutuo: €333.366
La rata rimarrà esattamente la stessa per tutti i 25 anni, indipendentemente dall'andamento dei tassi di mercato.
Consiglio dell'esperto
Nel 2025, considerando l'attuale scenario dei tassi e l'incertezza sulle future politiche monetarie, il tasso fisso merita un'attenta considerazione, soprattutto se la differenza con il tasso variabile è inferiore a 0,7-0,8 punti percentuali. Ricorda che stai "acquistando" un'assicurazione contro i rialzi futuri.
Vantaggi e svantaggi del tasso variabile
Il mutuo a tasso variabile offre potenziali risparmi ma introduce un elemento di incertezza nella pianificazione finanziaria. Analizziamo nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi di questa soluzione nel contesto attuale.
Vantaggi del tasso variabile
- Tasso iniziale più basso: Tradizionalmente offre condizioni di partenza più vantaggiose
- Benefici dai ribassi: La rata si riduce automaticamente quando i tassi di mercato scendono
- Minori costi per estinzione anticipata: Spesso prevede condizioni più favorevoli per chiusura o surroga
- Performance storica: Statisticamente, nel lungo periodo è risultato spesso più conveniente del fisso
- Flessibilità: Può essere più adatto a chi prevede di estinguere il mutuo prima della scadenza
Svantaggi del tasso variabile
- Incertezza della rata: L'importo può variare, rendendo difficile la pianificazione a lungo termine
- Rischio di rialzi significativi: In caso di forte crescita dei tassi, la rata può aumentare considerevolmente
- Stress psicologico: Richiede di monitorare costantemente l'andamento dei tassi di interesse
- Vulnerabilità economica: Potrebbe creare difficoltà in caso di contemporaneo aumento dei tassi e riduzione del reddito
- Possibili sorprese: Eventi economici imprevisti possono causare rapidi aumenti nei tassi di riferimento
Quando conviene il tasso variabile
Il mutuo a tasso variabile è particolarmente vantaggioso nelle seguenti situazioni:
- Tassi di mercato alti o in discesa: Quando i tassi sono elevati e si prevede una diminuzione
- Periodo di finanziamento breve-medio: Per mutui con durate contenute (10-15 anni)
- Capacità di assorbire aumenti: Quando il budget familiare può sostenere eventuali incrementi della rata
- Propensione al rischio: Per chi è disposto ad accettare una certa volatilità in cambio di potenziali risparmi
- Differenziale ampio: Quando lo spread tra fisso e variabile è superiore a 1-1,5 punti percentuali
Esempio pratico: Mutuo a tasso variabile
Un mutuo di €200.000 a 25 anni con tasso variabile iniziale del 3,9% comporterebbe:
- Rata mensile iniziale: €1.045,75
- Risparmio iniziale rispetto al fisso: €65,47 mensili (€785,64 annui)
- Scenario tassi stabili: Risparmio di €19.641 in 25 anni rispetto al fisso
- Scenario aumento tassi (+1%): Rata che salirebbe a €1.163,19 (+€117,44)
- Punto di pareggio: Con un aumento dell'Euribor di circa 0,6% il costo totale diventerebbe equivalente al fisso
Importante: Il tasso variabile è generalmente più conveniente nei primi anni del mutuo, offrendo un risparmio immediato. Tuttavia, la sua competitività nel lungo periodo dipende fortemente dall'andamento futuro dei tassi di mercato, che non è prevedibile con certezza.
Tipologie di mutuo alternative: misto, cap e opzioni
Oltre ai classici mutui a tasso fisso e variabile, esistono soluzioni intermedie che cercano di combinare i vantaggi di entrambe le opzioni, limitando al contempo gli svantaggi. Queste alternative possono rappresentare un buon compromesso in determinati scenari.
Mutuo a tasso misto
Il mutuo a tasso misto consente di passare dal tasso fisso al variabile (o viceversa) in determinati momenti prestabiliti durante la vita del mutuo, solitamente ogni 2, 5 o 10 anni.
- Vantaggi: Flessibilità di scelta, possibilità di adattarsi alle condizioni di mercato
- Svantaggi: Tassi generalmente meno competitivi rispetto ai mutui tradizionali, costi di cambio opzione
Mutuo con CAP (tetto massimo)
Il mutuo con CAP è un mutuo a tasso variabile che prevede un limite massimo (tetto) oltre il quale il tasso non può salire, anche se i tassi di mercato dovessero aumentare ulteriormente.
- Vantaggi: Protezione contro forti rialzi dei tassi, beneficio in caso di ribassi
- Svantaggi: Tasso di partenza più alto rispetto al variabile puro, protezione solo parziale
Mutuo a rata costante e durata variabile
In questa formula, la rata rimane fissa ma varia la durata del mutuo: se i tassi salgono, la durata si allunga; se scendono, si riduce.
- Vantaggi: Rata sempre uguale, facilità nella pianificazione del budget
- Svantaggi: Possibile allungamento significativo della durata, incertezza sulla data di estinzione
Mutuo con opzione di passaggio
Alcuni istituti offrono mutui che permettono di passare da tasso variabile a fisso (raramente viceversa) in qualsiasi momento, a discrezione del mutuatario.
- Vantaggi: Massima flessibilità, possibilità di "bloccare" il tasso quando conviene
- Svantaggi: Condizioni iniziali meno competitive, costi di esercizio dell'opzione
Consiglio dell'esperto
Nel contesto del 2025, il mutuo con CAP rappresenta un'opzione interessante per chi vuole un compromesso tra la sicurezza del tasso fisso e i potenziali vantaggi del variabile. Con un tetto massimo generalmente fissato intorno al 5-5,5%, offre una protezione significativa contro scenari estremi di rialzo dei tassi.
Consiglio dell'esperto
Nel contesto del 2025, il mutuo con CAP rappresenta un'opzione interessante per chi vuole un compromesso tra la sicurezza del tasso fisso e i potenziali vantaggi del variabile. Con un tetto massimo generalmente fissato intorno al 5-5,5%, offre una protezione significativa contro scenari estremi di rialzo dei tassi.
Simulazioni comparative: costi a confronto
Per comprendere meglio l'impatto delle diverse scelte di tasso, è utile analizzare alcune simulazioni concrete che mettono a confronto le diverse opzioni in vari scenari di andamento dei tassi di interesse.
Caso studio: Mutuo di €200.000 a 25 anni
Prendiamo come riferimento un mutuo di €200.000 con durata 25 anni e confrontiamo le diverse soluzioni disponibili nel 2025. Per il tasso variabile, consideriamo diversi scenari di evoluzione dell'Euribor.
* Il costo totale include capitale e interessi, escludendo spese accessorie come istruttoria, perizia, ecc.
** Dipende dall'andamento dell'Euribor e da quando/se viene raggiunto il cap.
Analisi dello scenario
Dall'analisi comparativa emerge che:
- Con tassi stabili, il variabile offre un risparmio di circa €19.641 rispetto al fisso nell'arco di 25 anni
- Con un aumento dell'Euribor di 1% dopo tre anni, il variabile diventa leggermente più costoso del fisso (circa €4.016 in più)
- Con un aumento dell'Euribor di 2% dopo tre anni, il variabile diventa significativamente più costoso (circa €28.304 in più)
- Il mutuo con CAP offre una protezione significativa in caso di forti rialzi, limitando il rischio
Sensibilità ai tassi di interesse
Un aspetto importante da considerare è l'impatto che una variazione dei tassi di interesse ha sulla rata mensile. Questo effetto è tanto più amplificato quanto più lunga è la durata residua del mutuo.
Per un mutuo di €200.000 a 25 anni con tasso variabile:
- Un aumento di 0,5% dell'Euribor comporta un incremento della rata di circa €55-60 al mese
- Un aumento di 1% dell'Euribor comporta un incremento della rata di circa €115-120 al mese
- Un aumento di 2% dell'Euribor comporta un incremento della rata di circa €235-240 al mese
Consiglio dell'esperto
Prima di scegliere un mutuo a tasso variabile, valuta la tua capacità di sostenere eventuali aumenti della rata. Una buona regola è verificare se il tuo bilancio familiare può assorbire un potenziale aumento dell'Euribor di 2 punti percentuali. Se questo scenario metterebbe in difficoltà le tue finanze, il tasso fisso potrebbe essere l'opzione più prudente.
Suggerimento: Utilizza il nostro calcolatore di rata del mutuo per simulare diversi scenari personalizzati in base al tuo importo di finanziamento, alla durata desiderata e ai tassi attuali. Potrai così valutare concretamente l'impatto delle diverse opzioni sul tuo caso specifico.
Quale tasso è adatto al tuo profilo?
La scelta tra tasso fisso e variabile non ha una risposta universale: dipende dalle tue caratteristiche personali, dalla tua situazione finanziaria e dalla tua propensione al rischio. Vediamo quali sono i profili più adatti a ciascuna opzione nel contesto attuale.
Profilo adatto al tasso fisso
- Hai un budget familiare rigido con poca flessibilità di spesa
- Preferisci la certezza e la tranquillità di una rata fissa
- Stai chiedendo un mutuo di lunga durata (25-30 anni)
- Il tuo reddito è stabile ma con limitate prospettive di crescita
- Sei avverso al rischio e preferisci evitare incertezze
Consiglio: Esplora le offerte a tasso fisso delle principali banche.
Profilo adatto al tasso variabile
- Hai una buona flessibilità di budget e capacità di risparmio
- Sei disposto ad accettare un certo livello di incertezza
- Stai chiedendo un mutuo di durata medio-breve (10-20 anni)
- Il tuo reddito è in crescita o hai buone prospettive professionali
- Prevedi di estinguere il mutuo anticipatamente in futuro
Consiglio: Confronta diverse offerte a tasso variabile, considerando anche quelle con CAP.
Profilo adatto al tasso misto o con opzioni
- Valuti positivamente la flessibilità decisionale
- Hai una visione incerta sull'andamento futuro dei tassi
- Pianifichi cambiamenti significativi nella tua vita nei prossimi anni
- Vuoi un compromesso tra stabilità e opportunità di risparmio
- Sei disposto a pagare un piccolo premio per questa flessibilità
Consiglio: Esplora le offerte di mutuo misto o con opzione di conversione.
Profilo adatto al tasso variabile con CAP
- Cerchi un compromesso tra risparmio e sicurezza
- Vuoi beneficiare di eventuali cali dei tassi
- Desideri una protezione contro scenari di rialzo estremo
- La tua situazione finanziaria è solida ma preferisci limitare i rischi
- Sei moderatamente propenso al rischio
Consiglio: Verifica attentamente il livello del CAP nelle offerte e confrontalo con il tasso fisso.
Domande chiave da porti
Per aiutarti nella scelta, rispondi a queste domande fondamentali:
- Quanto è importante per te conoscere con certezza l'ammontare esatto della rata per tutto il periodo del mutuo?
- Quanto potrebbe aumentare la tua rata prima di creare difficoltà nel tuo bilancio familiare?
- Quali sono le tue aspettative sull'andamento futuro dei tassi di interesse?
- Quanto tempo prevedi di tenere il mutuo? Pensi di estinguerlo anticipatamente?
- Quanto è probabile che la tua situazione reddituale migliori nei prossimi anni?
Consiglio dell'esperto
Nel contesto del 2025, per molti profili un approccio prudente potrebbe essere quello di valutare primariamente il tasso fisso, dato il livello ancora relativamente contenuto dei tassi di interesse. Se invece si opta per il variabile, è consigliabile creare un "cuscinetto di sicurezza" accantonando mensilmente la differenza iniziale di rata rispetto al fisso, creando così una riserva per affrontare eventuali futuri aumenti.
Come confrontare le offerte di mutuo
Una volta deciso il tipo di tasso più adatto alle tue esigenze, è fondamentale confrontare correttamente le diverse offerte disponibili sul mercato. Ecco una guida pratica per farlo in modo efficace.
Parametri da confrontare
Quando confronti le offerte di mutuo, non limitarti a guardare solo il tasso di interesse, ma considera tutti questi elementi:
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): È l'indicatore più completo del costo totale del mutuo, include tutti i costi accessori
- Spread applicato: È il margine che la banca aggiunge all'indice di riferimento (Euribor o Eurirs)
- Spese di istruttoria: Costi iniziali per l'analisi della pratica di mutuo
- Spese di perizia: Costi per la valutazione dell'immobile
- Spese di incasso rata: Commissioni per il pagamento di ciascuna rata
- Polizze obbligatorie: Assicurazioni richieste dalla banca e loro costo
- Penali per estinzione anticipata: Eventuali costi in caso di chiusura anticipata del mutuo
- Flessibilità: Possibilità di sospendere le rate, effettuare rimborsi parziali, ecc.
Esempio di confronto tra due offerte
Consideriamo due offerte per un mutuo di €200.000 a 25 anni a tasso fisso:
Analisi: Nonostante la Banca B offra un tasso nominale più basso e una rata mensile inferiore, il costo totale è maggiore a causa delle spese accessorie più elevate. Questo dimostra l'importanza di valutare tutti i parametri e non solo il tasso di interesse.
Strumenti per il confronto
Per facilitare il confronto tra diverse offerte, puoi utilizzare:
- Calcolatori online: Come il nostro calcolatore di rata, che permette di simulare diverse soluzioni
- Comparatori di mutui: Piattaforme che aggregano le offerte di diverse banche
- Consulenti indipendenti: Professionisti specializzati che possono aiutarti a valutare le offerte
- Preventivi personalizzati: Richiedi preventivi dettagliati direttamente alle banche
Suggerimento: Quando confronti offerte con diverse tipologie di tasso, considera anche scenari di evoluzione dei tassi di interesse. Un'offerta a tasso variabile potrebbe sembrare migliore inizialmente, ma potrebbe risultare più costosa nel lungo periodo se i tassi aumentano.
Domande frequenti su tassi fissi e variabili
Analizzando i dati storici degli ultimi 25-30 anni, il tasso variabile è risultato mediamente più conveniente del tasso fisso. Questo vantaggio storico è dovuto principalmente al fatto che il tasso fisso include un "premio per il rischio" che la banca si fa pagare per garantire stabilità al cliente. Tuttavia, ci sono stati periodi specifici in cui il tasso fisso è risultato più vantaggioso, specialmente durante fasi di forte crescita dei tassi di riferimento. È importante sottolineare che le performance passate non sono necessariamente indicative di quelle future, soprattutto in un contesto economico in continua evoluzione come quello attuale.
In generale, un mutuo standard non prevede la possibilità di cambiare tipologia di tasso durante la sua vita. Esistono però alcune opzioni per modificare le condizioni:
- Mutuo a tasso misto: Prevede espressamente la possibilità di cambiare tasso a scadenze predefinite
- Mutuo con opzione: Consente di passare da variabile a fisso (raramente viceversa) in qualsiasi momento
- Rinegoziazione: Può essere richiesta alla propria banca, ma è a sua discrezione accettare
- Surroga: Permette di trasferire il mutuo a un'altra banca, cambiando anche il tipo di tasso
La surroga (o portabilità) è spesso la soluzione più efficace, poiché consente di cambiare banca e tipologia di tasso senza costi notarili e con procedure semplificate, come previsto dalla legge Bersani (Legge 40/2007).
I costi di estinzione anticipata variano a seconda della tipologia di mutuo e della banca. Dal 2007, la legge Bersani ha abolito le penali di estinzione anticipata per i mutui finalizzati all'acquisto o alla ristrutturazione di immobili adibiti ad abitazione o allo svolgimento di attività economica o professionale. Tuttavia, per i mutui stipulati prima dell'entrata in vigore di questa legge o per altre finalità, possono ancora applicarsi penali.
In generale, i mutui a tasso variabile tendono ad avere condizioni più favorevoli per l'estinzione anticipata rispetto ai mutui a tasso fisso. È sempre consigliabile verificare attentamente le condizioni contrattuali relative all'estinzione anticipata prima di sottoscrivere un mutuo, soprattutto se si prevede la possibilità di chiuderlo prima della scadenza.
Nei mutui a tasso variabile, l'adeguamento della rata avviene periodicamente in base alle variazioni dell'indice di riferimento, tipicamente l'Euribor a 1, 3 o 6 mesi. La frequenza di questa revisione è stabilita nel contratto e può essere:
- Mensile: La rata viene aggiornata ogni mese
- Trimestrale: L'aggiornamento avviene ogni tre mesi
- Semestrale: La revisione del tasso è semestrale
- Annuale: Meno comune, prevede un unico aggiornamento all'anno
Ad ogni revisione, la banca rileva il valore dell'Euribor del periodo di riferimento, vi aggiunge lo spread contrattuale (che rimane fisso per tutta la durata del mutuo) e ricalcola la rata in base al nuovo tasso. L'adeguamento può comportare un aumento o una diminuzione della rata mensile, a seconda dell'andamento dell'Euribor.
Il "premio" che si paga per la sicurezza del tasso fisso rispetto al variabile varia nel tempo e dipende dalle condizioni di mercato e dalle aspettative sui tassi futuri. Nel 2025, questo differenziale si attesta mediamente tra 0,5 e 0,8 punti percentuali.
Per un mutuo di €200.000 a 25 anni, un differenziale di 0,6 punti percentuali (ad esempio, fisso al 4,5% vs variabile al 3,9%) si traduce in:
- Differenza sulla rata mensile iniziale: circa €65
- Differenza annuale: circa €780
- Differenza potenziale sull'intera durata: circa €19.500
Questo "premio" può essere visto come un'assicurazione contro il rischio di rialzo dei tassi. Come per tutte le assicurazioni, il costo va valutato in rapporto alla propria avversione al rischio e alla capacità di sostenere eventuali aumenti della rata.
No, sia i tassi fissi che quelli variabili variano in base alla durata del mutuo, ma con logiche differenti:
- Tasso fisso: Varia in modo significativo in base alla durata, poiché è legato all'Eurirs (IRS) che ha quotazioni diverse per ogni scadenza. Generalmente, l'Eurirs a 25-30 anni è diverso dall'Eurirs a 10-15 anni, riflettendo le aspettative di mercato per periodi differenti.
- Tasso variabile: È meno influenzato dalla durata, poiché l'Euribor è un tasso a breve termine che non varia in base alla lunghezza del mutuo. Tuttavia, le banche spesso applicano spread maggiori per durate più lunghe, per compensare il maggior rischio.
Nel 2025, per esempio, un tasso fisso a 10 anni potrebbe essere inferiore di 0,2-0,4 punti percentuali rispetto a un tasso fisso a 30 anni, mentre la differenza per un variabile potrebbe limitarsi a 0,1-0,2 punti percentuali in termini di spread.
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